Ciao ragazzi! Il 25 aprile, Triskell Edizioni ha dato l’opportunità ai suoi lettori di comunicare tramite chat con l’autrice australiana C.S. Pacat. Per permettere anche a chi non si trova a suo agio con l’inglese di conoscere ciò che è stato scritto, ho riportato e tradotto tutte le domande e le risposte sulla saga Captive Prince. Se volete leggere i post originali vi rimando al gruppo Facebook Triskelleggo.
- Stai pianificando un nuovo capitolo della storia? Chi sarà l’erede di Damen e Laurent? L’ascesa dei re è l’ultimo capitolo, ma ci sono altre 4 storie brevi che mostrano un po’ di quello che è successo dopo la fine del libro. Per quanto riguarda l’erede…lo lascio alla tua immaginazione!
- Stai per pubblicare una nuovo romanzo dopo la fine di Fence? Sì, sto lavorando ad uno Young Adult. Sono molto emozionata! È diverso da Captive Prince, ma ha in comune la relazione molto intensa tra i protagonisti. È un fantasy e ha qualche aspetto magico. La magia mi dà la possibilità di spingere davvero i personaggi al limite.
- Scriverai la trilogia di Captive Prince dal punto di vista di Laurent? Amo Laurent ma non penso di poter scrivere dal suo punto di vista. È un uomo molto riservato!
- In futuro Captive Prince potrà diventare un film o un anime? So che la versione giapponese dei tuoi libri ha delle bellissime illustrazioni. Penso che ogni libro dovrebbe averle. Mi piacerebbe molto. HBO chiamami!
- Pensi di scrivere qualcos’altro su Damen e Laurent, tipo storie brevi sul loro futuro o altri racconti? Il terzo libro è quello conclusivo, ma ci sono 4 storie brevi in inglese che parlano di cosa è successo dopo, ed extra della serie. Spero che in futuro possano venire tradotte in italiano.
- C’è una canzone che associ alle scene hot tra Laurent e Damen? Mentre scrivevo la scena erotica del secondo libro ascoltavo No Light di Florence e The Machine.
- Come ti approcci alle recensioni negative? Non le leggo!
- I tuoi romanzi sono stati influenzati dalla società moderna? La mia famiglia è italiana, quindi ho preso molti spunti dalla storia greca e italiana (più da quella antica che da quella moderna). Volevo scrivere un fantasy che celebrasse la cultura mediterranea.
- Se potessi parlare con la versione giovane di te stessa, cosa le diresti? Ho lottato molto con la scrittura quando ero più giovane. Tutti trovano che scrivere il primo romanzo sia difficile, ma io non lo sapevo. Penso che le direi: “E’ normale che sia difficile. Lo pensano tutti. Non vuol dire che tu non sia capace di scrivere un libro. Puoi farcela”.
- Da dove hai preso l’ispirazione per i protagonisti? Ho scritto una lista di tutto quello che mi piace e ne ho ricavato i personaggi. Alla fine, sono nati da parti di me stessa.
- Hai trovato difficoltà nello scrivere alcune scene? Perchè? Le scene erotiche sono state le più difficili perchè sono molto intime e perchè avevo l’ansia da “prestazione”.
- Com’è cambiata la tua vita rispetto a quando eri una “scrittrice Live Journal”?È cambiata moltissimo in meglio perchè ora ho il privilegio di poter scrivere a tempo pieno. È fantastico! Inoltre Captive Prince è stata la mia prima serie, ho imparato molte cose scrivendolo e spero di applicarle nei libri futuri.
- Hai mai pensato di scrivere nuove storie ambientate nel mondo di Captive Prince ma con personaggi diversi? Ho appena iniziato una serie completamente nuova, con una nuova ambientazione, ma non escludo di ritornare nel mondo di Captive Prince un giorno.
- Quando la storia non era ancora un libro ma una fanfiction, era così ricca di colpi scena? Il primo e secondo libro li ho scritti online su Live Journal e sono stati pubblicati esattamente come sono. Nessun cambiamento! Qualche volta vorrei avere la possibilità di riscrivere alcune cose, ma mi piace l’idea che questi libri commemorino il periodo speciale trascorso su LJ.
- So che ami il Giappone e che hai iniziato a scrivere Captive Prince lì. Cosa ti ha influenzato? Penso di aver avuto 3 grandi influenze: la prima è stata il mio amore per gli scrittori di romanzi storici come Dorothy Dunnett e Mary Renault; la seconda il manga che stavo leggendo in Giappone; la terza sono stati i fiorenti “original yaoi” che erano iniziati ad apparire online. [Yaoi, noto anche come Boy’s Love, è il termine ancora più popolare all’interno della comunità fandom per indicare quel particolare genere di manga scritto e disegnato da donne (principalmente, ma non sempre) e orientato essenzialmente verso un pubblico femminile seppur focalizzato su relazioni fisico-romantiche omosessuali maschili più o meno idealizzate, nella stragrande maggioranza dei casi con protagonisti ragazzi e studenti poco più che adolescenti; il suo corrispondente femminile è yuri.]
- Da cosa deriva la scelta dei nomi e dei costumi? I nomi Akielonesi sono basati su quelli antichi classici, mentre quelli di Vere sul medioevo francese (in particolare dal censimento del 1492). La capitale è più simile alle città della provincia. I costumi sono divertenti da disegnare…l’outfit di Laurent e l’allacciatura particolare è stata ispirata da un commento che la femminista Naomi Wolfe fece una volta a proposito dell’outfit di Catwoman in Batman Returns, che era molto sexy ma impossibile da penetrare. I costumi Akielonesi sono solo chitoni grechi ma più corti (per mostrare di più le gambe!).
- L’ambientazione è molto interessante. Da dove hai preso ispirazione? Amo il sud Italia e per questo fu la mia ispirazione per la località. Ho fatto molte ricerche sulla storia antica del sud. Forse hai notato che Akielos ha la forma dell’Italia. La capitale (Ios) si trova nel luogo da dove proviene la mia famiglia.
- Hai mai pensato di scrivere della relazione tra Jord e Aimeric dal punto di vista di quest’ultimo? Sinceramente, mi spaventa l’idea di avventurarmi in questo POV.
- Che tipo di re sarebbe stato Damen senza il suo viaggio in “cattività”? Senza questo viaggio penso che Damen sarebbe potuto essere un re buono e giusto…secondo alcune accezioni di “buono”. Ma non sarebbe mai maturato su questioni come le ingiustizie della sua stessa cultura. Penso che sotto il regno di questo re Damen, Akielos non avrebbe mai avuto la chance di cambiare per il meglio.
- Da dove deriva l’idea di creare un personaggio come Laurent? Sono sempre stata attratta da personaggi di libri e film/serie tv danneggiati, ma che trasformano il loro trauma in un punto di forza.
- I personaggi della versione giapponese sono come li avevi immaginati? No, sono diversi ma amo l’interpretazione dell’artista.
- Assomigli di più a Laurent o a Damen? A Damen, sono solo più corta…e con meno muscoli!
- Hai mai letto Berserk di Kentaro Miura? Il principe Laurent assomiglia molto a Griffith, il capo stratega. Amo Berserk e Griffith è uno dei miei personaggi preferiti! Ho guardato il vecchio anime prima di leggere il manga, e nonostante sia stato più di 10 anni fa, ricordo ancora la prima volta che vidi l’episodio finale…ero totalmente shockata. Griffith! Che storia fantastica.
- Com’è nata questa trilogia? L’ho iniziata scrivendo una lista delle cose che mi piacciono: principi, combattimenti all’arma bianca, personaggi repressi e via così.
- Perchè hai scelto un’ambientazione fantastica? L’ho scelta perchè volevo essere libera da tutto ciò che concerne la realtà contemporanea (come la polizia). Ho pensato al passato, e un mondo fantasy era più adatto per il livello di drama ed emozione che volevo scrivere.
- Per i personaggi di Laurent e Damen hai preso ispirazione da qualcuno che conosci? Mi piacerebbe molto conoscere qualcuno che assomigli a loro!
- Hai iniziato il libro partendo dalla storia o dai personaggi? Con Captive Prince ho iniziato dai personaggi. Damen è arrivato per primo, Laurent ha avuto bisogno di più tempo. Con Fence la storia è venuta prima e mi sono divertita molto a creare i personaggi. Nello YA che sto scrivendo invece sono partita dal tema, o meglio dai sentimenti.
- Hai qualche aneddoto da raccontare sulla nascita di questa trilogia? Quando cominciai Captive Prince vivevo a Tokyo. L’appartamento aveva una sola camera, così piccola che non si poteva aprire la porta e il frigorifero contemporaneamente!
- Se devo essere onesta ho trovato il finale troppo corto e raffazzonato. Penso che molte cose avrebbero meritato più spazio. Posso chiederti il perchè di questa scelta? Perchè non c’è un epilogo su cosa succede dopo la vittoria ai personaggi? Ho deciso di terminare così la storia perchè i protagonisti avevano chiuso il cerchio, e la parola “campane” contiene una promessa per il futuro. Volevo che i lettori immaginassero il futuro di Damen e Laurent da soli.
- Scriverai una storia su Laurent e Auguste? Credo che Auguste sia più forte nella sua assenza. Non scriverò niente su di lui, mi dispiace.
- Com’è morta la madre di Laurent? Ho sempre pensato per cause naturali, ma sei libera di pensarla diversamente. Tutto ciò che non è esplicito nei libri è lasciato all’immaginazione dei lettori.
- Cosa pensi di Jocasta? È uno dei miei personaggi preferiti. È uno “specchio”, e Laurent ha molti specchi nel libro: Nicaise, Aimeric…e Jocasta. Ero affascinata dall’idea di un personaggio costretto a fare una scelta impossibile, e che una volta fatta ci convive. Mi piaceva anche l’idea di creare eroi nascosti. Lei ha salvato Damen nell’unico modo in cui poteva.