Buonsalve a tutti!
Scusate l’eterna assenza ma tra i cambi di lavoro, il caos generale, le sfighe etc il tempo per leggere si era ridotto veramente all’osso! Quindi, impiegando un tempo praticamente infinito, ho finalmente terminato Emma di Jane Austen.
Penso di non avervi mai confessato la mia passione per i grandi classici della letteratura, sia italiana che internazionale. Avevo intenzione di cominciare un’intera rubrica a tema, ma ormai mi conoscete, sono tremendamente inconcludente. Meh.
Comunque tornando a noi, parliamo di una di quelle autrici causa dei miei psicodrammi amorosi per sempre nella vita. Si, lei, proprio lei. Jane Austen. Diventerò famosa per la produzione di un film che si chiamerà “Tutta colpa di Jane Austen”, sappiatelo (ironia portaci tutti via).
L’incipit del libro è già tutto un programma.
« Emma Woodhouse, bella, intelligente e ricca, con una casa confortevole e un carattere allegro, sembrava riunire in sé il meglio che la vita può offrire, e aveva quasi raggiunto i ventun anni senza subire alcun dolore o grave dispiacere. »
La prima cosa che ho pensato è stata: questa è un’eroina che può piacere solo alla Austen. Però ho continuato a leggere, giusto per fomentare il “rapporto amore-odio” che ho con questa autrice.
La trama è ben strutturata e non mi sarei aspettata niente di meno, anche se l’argomento detto in totale sincerità tra me e voi, è parecchio banale e scontato dal mio punto di vista. Emma è giovane, bella, indipendente ed ama prendersi cura dei suoi cari. Ed ha il vizio di provare a combinare matrimoni, anche se lei non ne vuole sapere di avere un uomo al suo fianco. La protagonista però vive “all’ombra” di un ragazzo, Frank Churchill, con cui tutti pensano che ci possa essere del tenero. Io ci ho creduto esattamente tre secondi e, alla fine del libro, si è confermata la mia idea iniziale su quello che sarebbe stato il suo “destino amoroso”.
Diciamo che mi è cominciato a piacere un po’ di più verso la metà, in cui la storia si fa leggermente più interessante. Ma rimane molto “meh” perché non mi viene una parola o un suono migliore per descriverlo. Non ha gli stessi contenuti delle sue altre opere, non mi ha lasciato un messaggio come ha fatto, ad esempio, con Orgoglio e Pregiudizio. Il massimo che gli posso concedere è tipo un “si, no al pregiudizio, l’amore è sempre dietro l’angolo, è chi meno ti aspetti” ma mi sarei aspettata di più. Nei capitoli finali, c’è un leggero aumento di tensione, la stile diventa più affettato, tagliente, la lettura più veloce però resta sempre una sorta di raccontino banalotto.
Sicuramente un libro piacevole, una lettura da sera senza troppe pretese.
Si, merito la fustigazione pubblica per aver appena scritto/detto quanto sopra su una pietra miliare come la Austen. Perdatemi, il karma mi punirà lo stesso prima che lo possano fare altri.
Spero, davvero… a presto con una nuovissima recensione! (sperando in toni più moderati rispetto a questa ahah)

Anche per me Emma è il romanzo della Austen che ho amato meno. Eppure per molti critici pare che sia il migliore.
Certo, più che per la trama, va apprezzato per l’ironia, le descrizioni dei personaggi e delle situazioni… comunque a me non è bastato per farne uno di miei libri preferiti.
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