È sempre stato difficile essere Harry Potter e non è molto più facile ora che è un impiegato del Ministero della Magia oberato di lavoro, marito e padre di tre figli in età scolare. Mentre Harry Potter fa i conti con un passato che si rifiuta di rimanere tale, il secondogenito Albus deve lottare con il peso dell’eredità famigliare che non ha mai voluto. Il passato e il presente si fondono minacciosamente e padre e figlio apprendono una scomoda verità: talvolta l’oscurità proviene da luoghi inaspettati. – dalla quarta di copertina di “Harry Potter e la Maledizione dell’Erede”
Recensione
SPOILERS FREE
Ho letto tantissimi pareri riguardo a questa storia, la maggior parte, purtroppo, negativi. C’è chi dice che è una fanfiction mal riuscita, che la Rowling ha copiato idee dai fans, che sia solo un modo per arricchirsi ulteriormente. Ovviamente è stata una vincente strategia di marketing, ma per gli altri aspetti io NON sono d’accordo.
The Cursed Child è ambientato 19 anni dopo la battaglia di Hogwarts. Vediamo i nostri amati protagonisti invecchiati, più saggi, meno impulsivi. Hanno vissuto molto e sono maturati, pur mantenendo i lati peculiari del loro carattere. Hermione e Ron sono sposati e hanno due figli, Rose e Hugo Granger-Weasley, che non avranno alcuna parte importante in questo libro; Harry e Ginny hanno avuto James, Albus Severus e Lily Potter. È sul figlio di mezzo che si concentra tutta la storia, quel figlio che più di tutti ha subito in negativo la fama del padre, che si sente inadeguato e fonte di imbarazzo per lui. Tutto quello che fa è per catturare la sua attenzione, per ricevere la sua approvazione, per sentirsi importante.
Il suo migliore amico a Hogwarts sarà Scorpius Malfoy, il figlio di Draco, orfano di madre e anch’esso con un rapporto complicato e burrascoso con il padre. Scorpius è adorabile, il mio personaggio preferito di questo ottavo capitolo: intelligente, prudente, leale, timido… buono. Lui ed Albus sono i veri protagonisti, con i loro problemi e disavventure. Ma soprattutto il tema chiave del libro è il rapporto PADRE-FIGLIO. Con figli così diversi dai genitori è difficile trovare un punto di contatto e un modo per mostrare loro l’amore di cui hanno disperatamente bisogno.
L’amore acceca. Non abbiamo voluto dare ai nostri figli quello di cui avevano bisogno loro, ma quello di cui avevamo bisogno noi. Siamo stati così occupati a riscrivere il nostro passato che abbiamo rovinato il loro presente. Harry a Draco
Draco Malfoy lo ritroverete in una nuova veste: senza più l’oppressione del padre e grazie all’amore per Astoria è diventato molto più tollerante, tanto da diventare amico di Harry (anche se qualche litigio ovviamente non manca).
Il bambino maledetto ritengo possa essere sia Albus che Scorpius. Per entrambi la maledizione consiste nella fama dei genitori, nell’essere continuamente paragonati a loro, nel bene e nel male.
Non voglio spoilerarvi la trama, anche se girando su internet è inevitabile imbattersi in qualche notizia. Vi anticipo solo questi tre elementi fondamentali: una Giratempo, Cedric Diggory e un nuovo personaggio di nome Delphini.
Ritengo che, nonostante un diverso autore (Jack Thorne), in questa storia sia preponderante ciò che la Rowling ha sempre messo in primo piano nei suoi libri: l’AMORE, la FAMIGLIA e l’AMICIZIA. E questo è fondamentale.
Ho apprezzato questa storia anche se ci sono innegabilmente degli aspetti negativi. Alcuni personaggi potevano essere caratterizzati meglio: il ruolo di Silente è inutile e lo sminuisce, così come quello di Ron. Ci può stare che il quadro di Silente sia solo un’ombra del grande uomo che era, ma la sua apparizione mi è sembrata più un fanservice che altro. Ron è stato brutalmente messo da parte, ridotto a macchietta, sempre presente ma mai con un ruolo importante. E’ stato reso volutamente come un personaggio comico, ma non lo si può ridurre solo a questo! E’ il migliore amico di Harry e qui, purtroppo, non si percepisce.
E’ vero che ci sono alcune incongruenze con la serie principale ma sono tutte, a mio parere, in qualche modo giustificabili. Tutte tranne una, molto molto grave: a Harry fa male la cicatrice e non solo, torna anche a parlare Serpentese. Questo purtroppo non è possibile perchè lui non ha più un frammento dell’anima di Voldemort dentro di sé. Dalla Battaglia di Hogwarts lui non è più un Horcrux. Questa è un’incongruenza gravissima, non mi capacito di come la Rowling abbia potuto non notarla. Il testo non l’ha scritto lei ma c’è comunque la sua firma quindi si presume che l’abbia letto e approvato. Se qualcuno di voi ha una spiegazione che a me è sfuggita per favore scrivetelo nei commenti.
Questi sono i difetti che mi sento di sottolineare. Tornando a concentrarci sul libro di per sé, ovviamente è un copione teatrale quindi non ci sono descrizioni particolareggiate e una narrazione che ci consenta di immedesimarci appieno nelle varie situazioni, ma nonostante ciò è una lettura piacevole e coinvolgente.
E’ mediocre, ma è così che deve essere perché è nato come SPETTACOLO TEATRALE. Quindi è inutile paragonarlo agli altri romanzi della serie senza averlo visto dal vivo a teatro. Con solo i dialoghi e piccolissime descrizioni delle scene è normale che alcuni aspetti non rendano al massimo o suscitino dubbi. Non tutto può essere scritto, è compito degli attori completare la storia, con le espressioni, i gesti, le musiche, le luci, i suoni. Per cui penso che per sostenere che Harry Potter e la Maledizione dell’Erede sia un flop oppure un capolavoro bisogna prima averlo visto.
Ricordo che una nuova edizione, arricchita e definitiva, uscirà nel 2017 in data da definirsi.
TITOLO: Harry Potter e la Maledizione dell’Erede
AUTORE: J.K. Rowling, John Tiffany, Jack Thorne
CASA EDITRICE: Salani
PREZZO: Copertina rigida €16,83
Formato Kindle €14,99
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