Trama Miles Halter, sedici anni, colto e introverso, comincia a frequentare un’esclusiva prep school dell’Alabama. Qui lega subito con Chip, povero e brillante, ammesso alla scuola grazie a una borsa di studio, e con Alaska Young, divertente, sexy, attraente, avventurosa studentessa di cui tutti sono innamorati. Insieme bevono, fumano, stanno svegli la notte e inventano scherzi brillanti e complicati. Ma Miles non ci mette molto a capire che Alaska è infelice, e quando lei muore schiantandosi in auto vuole sapere perché. È stato davvero un incidente? O Alaska ha cercato la morte?
Recensione “Cercando Alaska” è il romanzo d’esordio di John Green, autore di “Colpa delle stelle”.
Il protagonista è Miles, soprannominato ironicamente Ciccio, ragazzo nel pieno dell’adolescenza che si appresta a vivere molte prime esperienze: la vita lontano dai genitori, il fumo, l’alcol, le ragazze. Una in particolare attira la sua attenzione, Alaska, una giovane intraprendente, spregiudicata, piena di vita. Attraverso il punto di vista di Miles conosciamo lei e i suoi amici, come il Colonnello, persone che diventeranno la nuova famiglia di Ciccio al campus. Fin da subito però, quello che è iniziato come un semplice libro sulla vita adolescenziale lascia un senso di inquietudine: i titoli dei capitoli sono un conto alla rovescia. C’è un Prima e un Dopo. Accadrà qualcosa, qualcosa di irreparabile, che segnerà per sempre la vita di Ciccio e dei suoi amici.
Il Prima viene raccontato dal punto di vista del protagonista con leggerezza. Il lettore vive le sue avventure all’interno del campus, gli scherzi, le prime conoscenze. Ciccio è attratto subito da Alaska e stringe un legame. Tuttavia non capirà mai chi è la vera Alaska Young, non riuscirà mai a sondare sotto la superficie, sotto l’apparenza di ragazza sicura di se e un po’ pazza che conquista tutti. L’autore stesso avrebbe voluto chiamare il libro “Falsando Alaska”, proprio per accentuare il fatto che nessuno dei suoi amici riuscirà a riconoscere la sua profonda sofferenza. “Come si esce da questo labirinto di dolore?” ripete spesso lei, citando il suo libro preferito “Il generale nel suo labirinto” di Simon Bolivar.
Ho apprezzato molto l’uso del labirinto per rappresentare la vita. La trovo un’immagine più che adeguata e il concetto stesso di labirinto mi ha sempre intrigato. Incute timore, speranza, incertezza, il labirinto ti mette alla prova. Come nella vita, devi scegliere volta per volta che strada intraprendere e ogni svolta ti porta a qualcosa di diverso di cui però non vedi la fine.
Trasportati dalle scorribande dei ragazzi arriviamo al Dopo. Questa parte del libro mi ha commosso profondamente. Durante il Prima, Green ha intessuto con naturalezza i legami tra i protagonisti. Nel Dopo questo averli resi così uniti rende il tutto straziante. La morte di Alaska lascia nei suoi amici un doloroso vuoto e un senso di colpa ancora più acuto. “Meritava amici migliori” dice Ciccio. E il lettore non può non sentirsi afflitto, vorrebbe lui stesso consolare Ciccio, il Colonnello e tutti gli altri.
Green approfondisce le emozioni in un modo che rende il libro adatto non solo ad un pubblico di adolescenti ma anche di adulti. Tratta del dolore in modo semplice ma intenso e molto realistico.
Questo libro non dà risposte certe, ma non lo ritengo necessario: abbiamo vissuto con Ciccio un periodo intenso della sua vita, che fa maturare lui e lascia un segno anche in noi lettori.
Vi consiglio di acquistare l’edizione speciale del decimo anniversario. All’interno troverete l’autore e l’editor che descrivono il percorso di miglioramento del libro, un lavoro di squadra lungo ed elaborato, con tanto di confronto tra alcuni brani nelle diverse stesure. È un modo per vedere da vicino il lavoro che viene svolto dietro la pubblicazione di un grande libro e leggere le risposte dell’autore a molte domande che un po’ tutti si sono fatti durante la lettura.
Concludo la recensione con una frase, in lingua originale, che per me racchiude l’essenza di questo libro: “It’s not life or death, the labirinth. Suffering. Doing wrong and having wrong things happen to you. That’s the problem. Bolivar was talking about the pain, not about living or dying. How do you get out of the labyrinth of suffering?”.
Voto: 8 ½
TITOLO: Cercando Alaska
AUTORE: John Green
CASA EDITRICE: Rizzoli
GENERE: Romanzo
SOTTOGENERE: Young Adult
PREZZO edizione speciale decimo anniversario:
Copertina rigida € 13,60
Copertina flessibile € 9,35
Formato Kindle: € 6,99
Uno dei primi romanzi che lessi di John Green fu proprio Cercando Alaska, ed è quello che mi è rimasto più impresso di tutti. Bellissimo e triste.
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Anch’io ho dedicato un post a Cercando Alaska: https://wwayne.wordpress.com/2014/12/01/serate-con-gli-amici/. Che ne pensi?
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Ciao! Ho letto il tuo articolo. Mi è piaciuto come hai riassunto la storia in modo conciso ma efficace, senza spoiler ma con tutto quello che serve per catturare l’attenzione di un potenziale lettore 🙂
Ad essere pignoli Miles non frequenta l’università ma una scuola superiore. I protagonisti hanno infatti 16 anni e questo ci fa capire il perchè di molte loro insicurezze: sono nel pieno dell’adolescenza.
Personalmente non sono mai arrivata a dire “un libro così bello non l’ho mai letto in vita mia” ma questo è molto soggettivo.
Sono d’accordo con te sul fatto che la prima parte sia molto divertente ma l’allegria che traspare è sempre appannata da un velo di tristezza e di paura per quel momento X destinato a cambiare tutto, come si deduce dai titoli dei capitoli. Non trovi?
Comunque ottima presentazione 🙂
Ti ringrazio per essere passato dal mio blog, spero di esserti stata utile!
Francesca
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La tua replica è molto acuta, e mi ha offerto molti spunti di riflessione. Grazie a te per i complimenti (che contraccambio) e per la risposta! 🙂
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di solito i libri di john green non mi piacciono, però se lo descrivi così ci farò un pensiero 🙂
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